Ciao alice, per chi non lo sapesse sei la mamma del famoso progetto nuok.it che seguo con passione, soprattutto per la sezione riguardante Lannon 🙂 Come è nata l’idea?
Nuok è nato nell’estate del 2009, quando sono andata a New York per la prima volta in vacanza. Lì ho incontrato Leonardo, un ragazzo italiano che stava finendo gli studi alla New York University e ho deciso di seguirlo. Scelta azzeccata, oggi è ancora il mio fidanzato! Ad ogni modo, con lui quell’estate ho aperto un blog dove condividere le mie avventure, prima da turista e poi da residente nella Grande Mela. Man mano si sono uniti altri ragazzi che come me si erano trasferiti nella City, e così è nato Nuok. Il nome vuole un po’ scimmiottare un bambino alle prese con le prime parole: come direbbe il nome New York? E voilĂ , Nuok! Con il passare del tempo il gruppo continuava a spostarsi – chi ritornava in Italia, chi in Europa e chi addirittura in Oriente – e dunque abbiamo deciso di aprire il sito alle cittĂ piĂą belle del mondo: ecco che sono nate Sidnei, Borlin, Chioto, Lannon e tante altre.
Leggiamo dal tuo profilo che ti definisci: digital media, web 2.0 e social media strategist. Ma anche una buzz & word-of-mouth marketing expert. Ecco, per noi anime perse, cosa fai dalla mattina alla sera?
Tante parole inglesi per dire niente: mi fanno sempre tanto ridere! Penso a strategie creative per comunicare un qualcosa su digitale, molto banalmente. Mi piace pensarmi come una supercreativa: con i miei superpoteri digitali trovo soluzioni ironiche e innovative a qualsiasi problema. Osservo la realtĂ con occhio antropologico, faccio nascere idee e le diffondo in rete.
Sei una grande viaggiatrice, dove abiti (per ora)?
Per il momento faccio base ad Asti, la cittĂ dove sono nata e cresciuta. E’ una piccola provincia, molto intima e riservata. Dopo tanto girovagare, è sempre bello tornare a casa, in un ambiente urbano davvero a misura d’uomo.
L’ultimo tuo viaggio?
A gennaio sono partita per il Queensland, decisa a prendermi una pausa dal mio lavoro e dal mondo digitale. Mesi prima ho fatto domanda ad una riserva di koala vicino a Brisbane per lavorare come aiutante, e sono stata accettata. Non servivano particolari requisiti, se non la voglia di mettersi in gioco e passione per gli animali. Così sono partita e ho vissuto senza internet e cellulari per ben tre mesi. Ho dato da mangiare ai canguri, coccolato i koala, portato a spasso i wombat, sorvegliato i diavoletti della Tasmania, tirato su serpenti. Ho superato tante paure vivendo così a stretto contatto con la natura, è un viaggio che mi ha profondamente cambiata. Di questa esperienza poi ne ho scritto un libro in uscita il 6 giugno per ZandegĂą Editore – I dolori della giovane koala keeper (http://www.zandegu.it/i-
dolori-della-giovane-koala- keeper-di-alice-avallone/) – e ne ho realizzato un’app mobile fotografica per Open SevenDays – Il mondo a testa in giĂą (http://www.sevendays-in.com/ shop/esploratori- contemporanei.html) che sarĂ disponibile tra una decina di giorni. Nei mesi che sono stata in Australia, ho creato questa pagina Facebook omonima (https://www.facebook.com/ ilgiocodelmondoatestaingiu), dove ho cercato di raccontare quotidianamente le mie avventure tra i marsupiali.
E prossimamente?
Portogallo e Polonia: due paesi così diversi e lontani, ma due mete che non ho mai visto e che mi affascinano molto.
Hai aperto da poco un altro tuo progetto: http://www. wowanderlust.it/ che mi sembra di capire hai messo su in poco tempo, in cosa differisce da nuok.it ? Parlacene.
Wowanderlust racconta semplicemente storie di viaggi e viaggiatori. Vorrei seguire i vari spostamenti, parlare delle storie delle persone con cui vengo in contatto, dei motivi che portano a muoversi. Vorrei indagare sul perchĂ© ci piace fare la valigia, decollare, salpare, metterci in moto. Le parole che animano Wowanderlust sono spostarsi, camminare, attraversare, percorrere, girare, vagabondare, vagare, esplorare, visitare, andare. O forse piĂą semplicemente, viaggiare. Quando ho iniziato a pensare a Wowanderlust, mi sono fatta la stessa domanda che Chatwin ha rivolto al suo editore Maschler nell’inverno del 1969. “La domanda cui cercherò di rispondere è la seguente: perchĂ© gli uomini invece di stare fermi se ne vanno da un posto all’altro?” Ed ecco l’obiettivo principale di Wowanderlust: dare una risposta collettiva alla domanda di Chatwin. Lo farò attraverso interviste, speciali, approfondimenti anche fotografici e video. Sono alla ricerca di storie, quindi chiunque ne abbia una veramente bella da raccontare, mi può scrivere aalice@wowanderlust.it – Accetto autocandidature piĂą che volentieri!
Alice, da Nuok all’Australia, sempre in giro per il mondo http://t.co/0JUBHru3aY
Qui parte della mia storia e soprattutto di Wowa! http://t.co/brpYTYNre8