Bambini greci alla fame: arriveremo anche noi a quei livelli?

programmerLeggo con orrore questo articolo sul Corriere: “Grecia, la denuncia degli insegnanti«Sempre più bambini soffrono la fame»” e cerco di immaginare il futuro di mia figlia…e poi leggo questo:  “Silvano, il pensionato sfrattato che vive in viaggio sui treni” e immagino il mio…esagero? Senza entrare nel dettaglio della mia situazione economica, penso che chiunque in Italia stia avendo difficoltà ad avere una vita dignitosa o perlomeno come era concepita fino ad una ventina di anni fa. La mia generazione ha purtroppo conosciuto unicamente un periodo in cui stage non retribuiti, licenziamenti, cassa integrazione, aziende che chiudono, sono una situazione comune. MA QUESTA NON E’ LA NORMALITA’, e non deve esserlo.

Basta spostarsi di poco al di fuori delle “mura” italiane per scoprirlo. Condizioni di vita migliori, magari costo della vita alto, ma stipendi adeguati e sicuri. O ancora situazioni di mobilità intesa come dovrebbe essere, cioè di lavoro freelance che però non ti permette di rimanere a casa nemmeno per un mese disoccupato. Lasci e ne prendi un altro. Qui inItalia è utopia.

Io mi ritengo fortunata di avere un lavoro da freelance che mi permette di lavorare da casa e con professionisti di tutta Italia. Ma gli stipendi sono quelli che sono, e la metà se ne va in tasse. La metà, esatto. Corrisponde esattamente alla descrizione di pressione fiscale al 55%. Ed io che ci faccio con 600 euro al mese? (Se sono fortunata quel mese) E Agosto? Non parliamone. Ma i mesi più temuti sono giugno e novembre, mesi di tasse, in cui se sei fortunato ad aver messo qualcosa da parte se ne va tutto in tasse, e se non hai niente a 35 anni sei costretto a chiedere aiuto ai tuoi genitori…rendiamoci conto…

Non mi vergogno di espormi, perché so che siamo in molti ad essere in questa situazione, se non tutti. Non conosco a dir la verità un coetaneo che stia veramente bene. Se lo fa o è single e/o gira il mondo (e fa bene) o vive ancora dai genitori…

Italia tanto bella quanto martoriata…che fare?

E la situazione politica che dovrebbe guidarci va a rotoli…bene, dopo questa dose di ottimismo che ne dite, partire fa ancora così paura? Raccontateci di voi 🙂

 

ps la foto di Pompei è rappresentativa per le rovine, non per la città in sé, non prendetevela Pompeiani!

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  1. Laura Gargiulo ha detto:

    aggiungo che la foto di Pompei è rappresentativa di come la cultura italiana è uno dei tanti campi che darebbero lavoro e non viene stimata. conseguenza: le rovine di Pompei crollano…

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