Cosa mi ha insegnato il coronavirus?

Sono praticamente tre mesi che non riesco a scrivere granché. Su Facebook ho ritirato i remi in barca nel momento in cui tutto è andato a scatafascio con il lockdown, e mi “confido” solo con il mio diario.

Ora però sento di fare una lista di cose che ho imparato grazie o a causa del lockdown, vanno in ordine sparso di come mi arrivano:

  • qualunque parere tu abbia, stai sicuro che il giorno dopo verrai smentito. ergo non ho più pareri su nulla
  • gli scienziati non ne stanno capendo un ca**o: ci vuole il vaccino, il virus perde efficacia, il virus non perde efficacia, il virus non lo prendono i bambini, ma muoiono anche i bambini, il virus lo prendono i vecchi e muoiono, attenzione non tutti i vecchi muoiono, non è utile usare le mascherine, anzi no, mettete tutti le mascherine, ma usatele solo al supermercato, anzi no, usatele sempre, però non quelle con il filtro, usate quelle chiurgiche, ora ve le regaliamo, anzi no, costano 50 centesimi, anzi no, ora costano 5 euro. il virus gira da diversi mesi, ma perché ce ne siamo accorti solo a fine febbraio? era colpa dei cinesi, chiudiamo le frontiere, no, riapriamo le frontiere, facciamo tornare gli italiani, no state dove state, i cinesi non c’entrano niente, è colpa dei tedeschi, sì no boh, da dove è arrivato non lo so…
  • i politici figuriamoci: chiudiamo ma non del tutto, no aspetta lockdown Lombardia, no aiuto, lockdown Italia, tutti fermi, tutti zitti, non fiatate! l’economia va in pezzi, la gente è depressa, che dite riapriamo? ma sì, come siete messi lì in ospedale? “ma fate voi, non dormiamo la notte”, ah sì forse meglio aspettare. ora? “un poco meglio, ma i malati ci sono sempre”, ah ok allora riapriamo, sì ma cosa riapriamo? i parruchieri sì, gli estetisti no, le palestre no, le piscine sì, no aspetta ora riapriamo tutto, aspetta la movida no! richiudiamo tutto…ad libitum
  • la gente men che meno non sapendo che pesci pigliare è confusa, c’è chi va in giro con la mascherina a mezz’asta, poi se la toglie perché non respira, poi si attivano i no-mascherine perché fa male, poi si attivano i no-vax perché non ci avranno mai, poi si attivano i no-siero perché non ci avranno mai…ma poi che devono avere, chi? cosa? perché? boh!

Io ho imparato solamente che:

  1. il cliché della casa con giardino perché può sempre servire, è un must ora imprescindibile
  2. ergo voglio una casa con giardino o con un gran terrazzo
  3. la casa è il miglior rifugio che si possa avere ed è bene tenerla sempre in ordine e funzionale
  4. passeggiare nella natura è la cosa più rigenerante che possa esistere
  5. poter lavorare da casa, tutti, è una gran fortuna
  6. la didattica a distanza è una tortura
  7. voglio ancora andare a vivere in Scozia, perché sebbene mi sia spaventata del ritardo con cui da loro sono state attuate certe misure di sicurezza, i numeri sono certamente inferiori perché sono pochi e ben distribuiti, ed anche con misure più leggere stanno tenendo botta. E la gestione della sanità, sebbene si dica che qui sia migliore, in una situazione di emergenza come questa, ha fatto tante di quelle porcate che sono state comuni in tutto il mondo, per cui un posto vale l’altro, pur rimanendo nel mondo civilizzato.

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