Poniamo il caso che alcune condizioni affettive, di salute o personali che siano ci costringano a rimanere in Italia, uno come può affrontare tutto ciò?
Situazione politica: non ne parliamo. Continuo ad andare a votare e ancora mi chiedo perché…va beh mi dico, vediamo cosa fanno in parlamento. 40 giorni per metter su un nuovo governo, ed ho perso il conto, stanno ancora parlando di leggi inerenti la politica mentre la gente si ammazza e va in giro con l’accetta ed impazzisce…ok mi dico, non voglio sapere cosa combinano, se c’è qualcosa che mi riguarderà me lo dirà il mio commercialista…
Ok giunge il fatidico periodo dell’anno in cui, come disse una collega blogger, si paga un socio che è lo Stato, per 6 mesi l’anno…il che significa lavorare e raccapezzarsi, non dormire la notte per farsi venire un’idea brillante, pur di arrivare a fine mese e fare la spesa lasciando da parte quel che serve per pagare un F24 che ti prosciugherà il conto. E in tutto questo versare un Inps che se tutto va bene vedrai in una pensione minima da fame, o che per rivedere in forma monetaria devi far figli a manetta per ottenere in forma di sostegno alla maternità.
Ok ti dici, rimango…ma che vita faccio? E andare via cambierebbe qualcosa? E allora rimani in quel limbo in cui sogni di vincere la lotteria (è vero, stanotte l’ho fatto) e mettere su l’attività dei tuoi sogni.
E tu che sogni hai per te e per questa Italia?
chiamare un esorcista?
Sono dell’opinione che votare sia meglio di non votare anche tutt’ora. Ma sto cominciando a pensare se ne valga davvero la pena. Votare è un diritto e dovere, ma se a dati ISTAT, siamo un Paese arretrato di 25 anni, quale beneficio si ha votando? Te lo sei mai chiesta?
io mi sto chiedendo perchè dobbiamo votare quelle persone lì e non altre…
“altre” c’è il movimento
lassamo perde…
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non ho mai avuto il piacere di sapere cosa ne pensi di questo “tzunami” 🙂
non ne penso niente…stupita e meravigliata inizialmente, poi quando sento le polemiche mi dico che alla fine quando uno sale su quei palchi diventa comunque un politico demmerda…
mi dico che è bello vedere persone comuni in parlamento, ma che l’esperienza nel parlare con quel lerciume purtroppo conta, se no non ne cavi un ragno dal buco…
Poniamo il caso che per pagare tutte le bollette, si sia scelto di partire. Poniamo il caso che ci si sia trovati in un posto non adatto alla propria indole. Poniamo il caso che gli affetti manchino e che si abbia una gran voglia di tornare. Che si fa? Si sogna di vincere alla lotteria e di mettere su l’attività dei tuoi sogni… in Italia 🙂
Abbiamo lo stesso sogno, vedi?
XD
Non ci sono mai le condizioni perfette per partire… ed è facile giudicare quelli che all’estero non ci vogliono stare quando si è in Italia, capisco anche perchè. Il punto è: perchè siamo costretti a fare questa scelta? perchè rinunciare alla libertà di partire, restare, tornare come è quando ci piace?
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Per chi avesse invece deciso di rimanere in Italia… http://t.co/FEL1H76Pku
Io vivo a Ferrara e vengo da una formazione universitaria e lavorativa nel campo dell’immigrazione. Sono disoccupata da un anno e mezzo e dopo aver mandato centinaia di cv ho pensato di cercare altri pluriuniversitari come me stanchi di essere precari o disoccupati e creare una cooperativa. A Ferrara tra crisi economica e terremoto ci sono stati moltissimi tagli, tanti nel sociale. Io ho deciso di rimboccarmi le maniche e mettere a frutto le competenze diverse. Mi hanno scritto in 16 dopo aver letto il mio annuncio nella newsletter dell’informagiovani ma dopo vari colloqui in settimana siamo rimasti in 3 forse 4 persone. Sono arrivata alla conclusione che la maggioranza dei plurilaureati anche con esperienza, disoccupati e precari non è disposta a rimboccarsi le maniche ma cerca un reddito subito oppure scappa dall’Italia. Non concepisce l’idea di fare sacrifici per costruirsi un posto di lavoro e nonostante abbia anche incontrato qualcuno con famiglia l’idea diffusa è che molti “non sanno cosa fare” o alcuni “non sanno come mettere a frutto le loro competenze”…E’ stata una delusione ma non ci rinuncio.
un’ottima iniziativa Anna, ma tu ragioni come una studentessa, per chi come noi ha una famiglia, il lavoro è necessario e subito. oltretutto è un diritto, non qualcosa da conquistare con un’associazione, è alla base qualcosa che non funziona se ci pensi…ecco perchè si va all’estero…
Anna, mi permetto di fare un commento. Non tutti hanno voglia di costruirsi un posto di lavoro. Ci sono persone che vogliono semplicemente lavorare e farlo bene, ma niente di più. Io sono tra queste. Dopo 10 anni di super lavoro, studio continuo, focus sulla carriera, ecco ora vorrei solo lavorare, farlo bene, e pensare ad altre cose. Uno stato dignitoso dovrebbe garantire la libertà di scelta. Sempre.
E se uno volesse rimanere? http://t.co/ZkonuT0P8d
Tutto quello che vuoi tu, ma sognare di vincere la lotteria e magari rouscirci per poi aprire un’attività in Italia, questo sarebbe illogico, perche ormai l’Italia esiste soltanto nei nostri cuori, perció prendi il maloppo es scappa via, se no, la mafia o lo stato si prenderanno la tua vincita
quanto hai ragione!!
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