Ciao Federica, presentati brevemente: chi sei, cosa fai, dove e da quanto ci vivi.
Ciao a tutti! Sono una ragazza italiana, della provincia di Milano per la precisione, ho 25 anni e vivo a Londra da poco più di tre e mezzo. A fine maggio terminerò il mio percorso di studi presso la Bournemouth University, una laurea triennale in International Tourism and Hospitality Management. Poi, chi lo sa!
Il tuo blog l’ho riscoperto da poco, lo ammetto, e ci sono molti post che mi toccano sul vivo, quando parli del voler espatriare, ed in particolare “dad” e “chi si accontenta non gode”, solo per citarne alcuni. Come la vive tuo padre a distanza di tempo questa tua scelta? Ti ha finalmente dato ragione?
I miei genitori sono due persone “vecchio stampo”, per così dire.Sono nati entrambi nel primissimo dopo guerra, quindi hanno una concezione di lavoro, di stabilità, di famiglia e di futuro un po’ diversa rispetto a quella attuabile in questo momento, specialmente in Italia.Sognavano per me il classico futuro stabile, in un ufficio, magari come segretaria, ma si sono dovuti ricredere molto in fretta.Al di là della situazione economica e lavorativa che regna in Italia, per me è sempre stata una questione di indole e di carattere: la stabilità fa per me fino ad un certo punto e sopratutto, amo viaggiare.All’inizio è stato difficile riuscire a prendere la decisione di partire, anche a causa delle loro prospettive per il mio futuro, ma fortunatamente si sono fidati di me e mi hanno lasciato la libertà di poter decidere il mio percorso come preferivo.Dopo tre anni e mezzo ci siamo abituati alla distanza che ci separa, e anche se so che loro mi vorrebbero vicina so anche che hanno la consapevolezza che per ora questo è il mio luogo, qui ho delle possibilità, mi sono creata un giro di amicizie, ho i miei luoghi, ho la mia vita.Non è facile per un genitore vedere il proprio figlio andarsene, eppure loro hanno capito i lati positivi del percorso che stavo per intraprendere, che cosa avrei guadagnato sia dal punto di vista professionale sopratutto umano.Mi sono riscattata anche dal punto di vista degli studi, io che avevo finito le scuole superiori con dei voti mediocri ora mi sto addirittura laureando: per loro credo sia una grande soddisfazione, e sapere che li sto rendendo felici ovviamente rende felice anche me. Mi hanno saputo lasciar andare al momento giusto, mi hanno saputo dare la fiducia necessaria, hanno creduto in me quando ne avevo più bisogno: non potrei desiderare dei genitori migliori.
Londra è una città particolare, ma se vissuta con lo spirito “dandy” si riesce ad apprezzarla e goderne appieno. questo traspare molto dalle tue pagine. Questo “viaggio di nozze” pensi durerà per sempre? cosa vedi nell’immediato futuro e cosa ti aspetti di essere diventata fra 5 anni?
Londra può essere vissuta in mille modi, e mi rendo conto che il mio modo di viverla è cambiato tantissimo nel corso degli anni, ma l’amore è rimasto, sempre. Ne scrivo come se fosse una persona, un’amica, una confidente, qualcuno che mi è stato vicino nonostante i problemi e gli scogli incontrati nel mio percorso, con il London Eye sempre a vegliare su di me con le sue luci ed il suo sguardo protettivo.
Londra viene vissuta da ogni immigrato in un modo diverso, ma una cosa che credo ci accomuni tutti sia la voglia, e forse necessità, di mettersi in gioco e di spingersi oltre i propri limiti, di smussare i propri angoli, di modellare il proprio carattere e di dargli forma grazie alle esperienze che stiamo vivendo qui. Senza questi elementi credo che sarebbe una relazione destinata a morire ben presto, un po’ come con le persone che fanno parte della vita di ognuno di noi.
Non so quanto durerà questo mio “viaggio di nozze”, ma non credo di essere arrivata ancora al termine, anzi. Sono una persona decisamente pianificatrice, amo essere organizzata e sapere esattamente cosa sarà di me da oggi a sei mesi, o anche meno. Eppure ultimamente sto sperimentando un lato di me che ho sempre trascurato, sto tentando di utilizzare l’istinto e di ragionare più di “pancia” che non di “testa”, sto lasciando corda alle energie positive per capire dove mi porteranno, senza necessariamente pianificare.
Nell’immediato futuro vedo una laurea ed un periodo di relax nel quale mettere insieme i pensieri e capire piano piano che direzione voglio dare alla mia vita, forse qui a Londra o forse da qualche altra parte. Sicuramente in cinque anni mi piacerebbe avere un lavoro che mi soddisfi e che continui a mettermi alla prova, ma non so dove, ne ancora in che campo specifico. So che voglio essere felice e seguire i “segnali” che mi troverò davanti nel mio percorso, dando più spazio all’istinto e un po’ meno alla pianificazione. Insomma, finché continuerò a ricercare l’equilibrio fra questi due elementi credo che Londra continuerà ad essere una presenza nella mia vita, la mia terapista di fiducia.
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