Gianluigi, sviluppatore, pubblica un cv e nel giro di un mese si ritrova a Innsbruck

Gianluigi è uno sviluppatore web di Ascoli Piceno. In fondo non stava poi male in Italia, ma l’instabilità lo ha spinto a provare a mettere un cv su Monsters e lo hanno chiamato in molti. Alla fine ha vinto Innsbruck, dove vive da più di un anno. Ecco la sua storia e a seguire alcune domande:

Gianluigi
Gianluigi

In Italia, in azienda mi trovavo molto bene, colleghi splendidi con cui avevo creato un rapporto di amicizia.

Ma dopo 5 anni avevo ancora un contratto a progetto. Contributi ridotti, difficoltà a prendere un prestito.

Ho pubblicato il curriculum tradotto solo per metà in inglese e l’altra metà ancora in italiano, quasi per gioco, e il giorno dopo, i recruiter avevano già iniziato a chiamare. Sono partito quasi allo sbaraglio. Avevo conquistato molta sicurezza dopo la lettura di un libro di crescita personale di Roberto Re.

All’inizio è stato meno semplice di quanto credessi, ho faticato un po’ a farmi nuovi amici.
Una collega con cui provavo a fare amicizia mi rispose: “cosa pensavi venendo qui? che a lavoro la gente viene per farsi degli amici?“.

Mi si gelò il sangue pensando che la differenza culturale rispetto all’Italia fosse tanto marcata. Ma non era così..

In breve tempo ho trovato modi per farmi nuovi amici e hanno assunto altri colleghi in ditta. Trovare casa è stata la parte più difficile, a tratti amareggiante.

A lavoro la crescita professionale è stata marcata e lo stesso a livello personale…

Come mai proprio Innsbruck e da quanto tempo sei lì?

Sono sviluppatore web. Ho studiato ingegneria informatica, lavorato 5 anni vicino casa e poi ho trovato lavoro quassù quasi per caso. Ho messo il cv su Monster.co.uk, e se devo essere sincero mi immaginavo a Londra, ma mi hanno contattato diversi recruiter per svariate località in tutta Europa, e ad Innsbruck ho trovato per fare il colloquio. Da quando ho messo il curriculum a quando mi hanno preso non è passato nemmeno un mese.

Leggevo bene l’inglese, ma colloqui telefonici con madrelingua è un discorso diverso… A volte non capivo le domande e mi arrivano almeno due chiamate al giorno, ogni giorno di mezz’ora. Puoi immaginare come mi sentivo?

Col senno di poi mi sono convinto che il principale motivo per cui molti vogliono andare a Londra e pochi a Innsbruck è che la prima città ha un personal branding molto forte. Punta sul proprio nome e ne ottiene dei vantaggi. Se tutti ti vogliono puoi alzare i prezzi.

Foto da Innsbruck.info
Foto da Innsbruck.info

A Innsbruck si sta benissimo: discoteche, ristoranti, pub, enoteche, e una società che funziona alla perfezione. Con in più la possibilità di usare la macchina, una città a misura d’uomo e appartamenti a prezzi umani.

Il costo della vita? In linea con l’Italia.
Mi spiace per tutti coloro che cercano una scusa per giustificarsi, invece che affrontare la paura dell’ignoto, ma a livello economico, da freelance o dipendenti, non c’è paragone tra l’Italia e l’estero. Del resto basta un’occhiata a payscale per capirlo.

Cibo!
Cibo!

Quando ho fatto il colloquio mi hanno offerto più di quanto avevo richiesto e pure qualche benefit. E lo stipendio che avevo richiesto è di gran lunga migliore di quello che avevo in Italia. Per la prima volta mi sono sentito un professionista.

 Ah, quasi dimenticavo, i mezzi pubblici funzionano alla perfezione, come ogni altra cosa. Ma la città è più fresca e io giro in macchina (cosa che oggi mi fa preferire questa città alla capitale inglese). Il clima e il mangiare italiano sono stupendi, infatti non consiglierei a tutti di andare all’estero. Ma quando si lavora 200 giorni all’anno, 8 ore al giorno, e si hanno meno di 30 giorni di ferie l’anno, sinceramente preferisco avere qualche soldo in più e giocarmi le vacanze dove preferisco, piuttosto che stare vicino al mare (io sono originario di Ascoli Piceno, il mare è a 30 minuti di macchina).

Hai quindi incontrato un po’ di freddezza a livello culturale, ma hai poi trovato la tua dimensione? Noi italiani in fondo sappiamo adattarci e scaldare noi l’ambiente, vero?

Sì, all’inizio mi sono sentito un po’ solo. Ho vissuto per più di un mese in hotel e dopo un po’ non mi piaceva. Ma poi le cose sono cambiate, anche con la mia collega fredda alla fine ho stretto amicizia, ma poche volte mi ha dato grande confidenza..

Fatico un po’ a spiegare in che modo sono diversi dagli italiani. Non si fa affatto fatica a trovare amici o una ragazza. Sono anche scherzosi e accoglienti, ma sono in media più vicini allo stereotipo dei milanesi che a quello dei napoletani.
E poi c’è la lingua.. Non che sia un grosso limite. Ma esprimersi in inglese mi frena se devo parlare, in palestra, con chi non conosco. Ma come hai detto tu, noi italiani sappiamo adattarci.

Raccontaci pure che difficoltà hai incontrato per la casa, puoi dare indicazioni utili a chi la cerca in Austria?

Innsbruck at night - Flickr by Extra Medium
Innsbruck at night – Flickr by Extra Medium

Nel cercare casa volevo un appartamento condiviso, loro li chiamano WG.

C’è una richiesta pazzesca, per ogni 10 mail inviate ti rispondono in 2 – 3. Poi devi vedere la casa e per ogni casa vista ero il 14esimo della lista. Demoralizzante, no?

Consigli per chi cerca? Non demoralizzarsi! Dipende dal periodo, dal modo in cui vi ponete. Avere ben chiaro che potreste non essere voi a scegliere la casa, bensì il “landlord” a scegliere voi vi aiuta ad entrare nella giusta ottica.

Infine mi incuriosisce il libro, ti ha aiutato molto? vuoi parlarne?

Il libro è interessante, sì può leggere gratis un estratto da Amazon. Parla di comportamenti evitanti, zona di comfort, paura dell’ignoto, fiducia in se stessi. Uno dei tanti che consiglio di leggere per superare le paure che ci impediscono di realizzarci.

A proposito di autorealizzazione. Da quando sono salito ho iniziato a pensare a come investire per creare nuove fonti di reddito. In Italia l’unica cosa a cui si riesce a pensare è a come sopravvivere e all’amarezza, non per i politici, ma per l’ignoranza di tutti coloro che non si ribellano. Manzoni dichiarò che la vittima che non si ribella al suo carnefice ne diventa complice. Aveva torto?

Progetti per il futuro?

Innsbruck by Ktischlinger Flickr
Innsbruck by Ktischlinger Flickr

Per il futuro il mio sogno è quello di riuscire ad avviare una mia azienda e investire sul mio sito. E, se me lo consenti, voglio dire la mia anche su questo. Molti inseguono il mito che per avere successo serva un’idea vincente a cui nessun altro ha pensato prima. Facebook è diventato grande con un’idea rubata ad altri. Se gli altri avevano avuto l’idea per primi perché non sono diventati ricchi loro?

La realtà è che ci vuole tanto, tanto, tanto impegno, abnegazione, organizzazione. Ricordo di aver letto, su un altro libro  (L’arte della seduzione di Robert Greenee), che le persone preferiscono credere che si nasca geni, piuttosto che dover fare i conti con l’idea che si possa lavorare sodo e diventarlo. L’idea che ciascuno di noi possa impegnarsi fino a crescere e realizzarsi non ci piace!

2 Comments Add yours

  1. alessandro ha detto:

    Laura.. che dire. Grazie per queste interviste. Il più (a parte destreggiarsi con una lingua straniera) è trovare la motivazione dentro se stessi. Povera ItaGlia incapace di valorizzarsi..
    Ripeto Ottimo post!!!!

    1. Lauryn ha detto:

      prego Alessandro! Ogni esperienza è preziosa per tanti motivi.
      Io la motivazione ce l’ho, non mi dispiace stare qui, certo, ma dobbiamo pensare al presente e al futuro.
      Spero di intervistare presto nuovi espatriati con le loro positive esperienze!
      Anche tu ci stai pensando?

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