La nostra casa è in fiamme, di Greta Thunberg – recensione e riflessioni

Brevissima recensione su questo libro, che ho acquistato pensando di trovare qualche risposta.

Mi è piaciuto, ma sono rimasta un po’ interdetta fin da subito per diversi motivi:

  1. nelle prime pagine c’è la trascrizione di un discorso che ha fatto Greta e che è già piuttosto famoso. Tra l’altro rileggendolo ho notato che ha ripetuto un paio di concetti per due volte in tre pagine e mi domando come non abbiano voluto correggerli prima di pubblicarli, ma magari è stato scelto di tenerlo fedele all’originale con tutti i suoi errori
  2. il libro è scritto a più mani, ma, cosa che non mi aspettavo, è in realtà la madre a parlare in prima persona
  3. la madre racconta in tutta la prima parte dei problemi che ha trascorso la sua famiglia nello scoprire prima la sindrome di Asperger e il mutismo selettivo di Greta, e successivamente la sindrome di ADHD (e altri problemi di contorno) nella seconda figlia, per poi scoprire che lei stessa ne aveva sempre sofferto fin da piccola
  4. il libro è una denuncia della società svedese sul tema dell’abbandono delle famiglie da parte dello stato su questo tema delle malattie neurologiche, e soprattutto di come siano tutte maschilizzate, lasciando alle “femmine” con problemi neurologici ben poche scelte di capirci qualcosa e venirne fuori
  5. nel contorno, si parla di clima e di cambiamento climatico

Detto ciò quindi, è più la storia della famiglia di Greta vista dagli occhi della madre, più che di promuovere il movimento degli scioperi della scuola del venerdì.

Le rilfessioni che ne ho tratto sono molto drastiche, scaturite da frasi infilate qua e là come delle bombe atomiche:

  1. I più grandi scienziati sanno esattamente come si sta muovendo il pianeta, ma non sanno minimamente come e cosa comunicare al grande pubblico e cosa fare. sperimentano, ma non arrivano a nulla, e non c’è interesse da parte di nessuno per investire
  2. Anche attuare piccole misure quotidiane può solo far star bene noi stessi, ma non cambia molto a livello mondiale. Infatti…
  3. I colpevoli del cambiamento climatico sono poche grandi aziende in tutto il mondo. Boicottarle tutti insieme? Impossibile, devono capirlo loro
  4. Ci sarà un momento in cui ci saranno grandi migrazioni di massa per via di problemi legati al clima: temperature eccessive, città sommerse, incendi…

Di queste situazioni ne stiamo vedendo già qualche accenno. Io vorrei correre ai ripari prima che queste migrazioni si avverino, migrando dove (penso) di poter stare meglio io con la mia famiglia, ma credo che dove vai vai, la natura riserverà sempre qualche sorpresa. Però…quanto più è incontaminata, dove più c’è rispetto per essa, più forse (penso io) la natura sarà benigna. Ma a livello globale sarà comunque un disastro. “Io speriamo che me la cavo” è il miglior detto di questo 2020.

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