Perché non reintervisterò gli expat di Myplaceintheworld

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Tempo fa mi era venuta un’idea carina: reintervistare le persone che si sono gentilmente raccontate su queste pagine per scoprire cosa hanno fatto, come va, se sono ancora convinti delle loro scelte.

Al pensiero però di ricontattarli per un’intervista, poiché molti li conosco anche personalmente, mi sono detta: no, non è il caso, è il momento della privacy.

Vi spiego: quando ciascuno di loro si è offerto per un’intervista si trovava in un momento stabile e sereno, in cui poteva essere bello aiutare qualcuno che aveva la speranza di trasferirsi all’estero per cambiare la propria vita. Poi per ognuno la vita prende il proprio giro che è fatto di alti e bassi, di esperienze positive e negative, che non c’entrano  con la condizione di expat, o a volte sì, e così non mi sembra mai il momento adatto per reintervistare nessuno.

Senza fare nomi per mantenere la privacy, ma andando molto alla larga, vi dirò che c’è:

  • chi, nonostante fosse felice dov’era, ha cambiato continente per seguire l’amore ma tornerebbe volentieri indietro (con l’amore al seguito ovviamente)
  • chi è tornato in Italia per problemi personali ma purtroppo ancora non trova lavoro
  • chi dopo un po’ ha capito che non è che il luogo calzi a pennello con la propria personalità e sta cercando di emigrare ancora altrove
  • coppie in cui una metà ha subito profondamente il cambiamento fino a cambiare (in meglio) come persona e l’altra metà no, separandosi
  • chi ha cambiato lavoro, è stato promosso, chi ha cambiato solo città o paese sempre all’estero, ma è in continuo divenire
  • chi finalmente sta realizzando il proprio sogno di espatriare ma è ancora all’inizio e non si sente di essere intervistato perché ancora nel trambusto del cambiamento, compresa la nostalgia

Poi c’è anche chi è rientrato in Italia e prosegue con successo la propria professione da freelance, in barba alle previsioni, e chi è expat da anni e niente è cambiato dall’ultima intervista perché sta benone e non ha molto da aggiungere.

Le storie sono tante e diverse, e come vedete la vita va avanti. Emigrare non significa trovare l’Eldorado, ma “solo” cambiare luogo, abitudini, a volte cambiare anche come persona. Un punto di domanda che bisogna solo scoprire ed affrontare, da soli o in coppia o in famiglia. L’unica certezza che ho visto in queste persone, tranne le eccezioni, è stato di non voler rimettere piede in Italia se non per le vacanze, e va bene così.

E voi? State progettando il vostro espatrio? Come state?

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