Profilo del giovane emigrante

In questi mesi di interviste per Myplace in the world ho conosciuto diverse tipologie di giovani emigranti, grosso modo della fascia 20-40 anni. Tutti, con rare eccezioni, soddisfatti della propria scelta.

Il giovane in Erasmus – Master o alla prima esperienza lavorativa

L’entusiasmo è alle stelle o quasi, l’incoscienza del salto di vita viene sopperito dalla novità, dalla scoperta dell’indipendenza anche di convivenza lontani dai genitori. Avolte proprio questa motivo di sconforto, ma qui o lì, sarebbe uguale no? Questione di farci il callo, cucinarsi da soli e lavarsi i panni…Non pensano che la situazione potrebbe essere definitiva, vivono alla giornata pensando che un giorno magari proseguiranno la loro esperienza in Italia, o magari no…

Lo stufo dell’Italia

Le ha provate tutte, ma in Italia non ha trovato che contratti a progetto, licenziamenti, cassa integrazione, e neanche un lavoro diverso dal proprio per sopravvivere. Ha vissuto da solo, finché non è stato licenziato/cassa integrato, e di certo non tornerebbe a vivere con i genitori. Va a vivere e trovare lavoro all’estero riuscendoci e ne è contento. Ha rimpianti per le amicizie e la famiglia, magari soffre un po’ lo shock culturale perché costretto dalle circostanze, ma ha sfanculato felicemente l’Italia e sta benone.

La famigliola giovane

E’ quella che magari ha più reticenze nel partire, ma poi lo fa. Ed ha a che fare con la scuola, con i nonni lontani che sentono la mancanza dei pupi…ma scoprono di avere supporto (anche finanziario) in quanto famiglia, magari lavora il padre e non la madre o viceversa, o uno dei due ha un lavoro da freelance che può fare ovunque si trovi. Con fatica, affrontano un trasloco, magari comprano anche casa vendendo quella in Italia o la affittano vivendo in casa affittata all’estero. Sono contenti e stanno già programmando le prossime vacanze in Italia, ma mai tornerebbero per viverci.

Le poche persone che hanno affermato di non trovarsi bene avevano anche validi argomenti, ma non situazioni che non possano presentarsi da qualsiasi parte nel mondo o con motivazioni personali da ricercare dentro di sé e non accusando il luogo nello specifico.

Le lamentele sul tempo sono un cliché dell’italiano all’estero, ma sono molto personali, dipende sempre da dove sei vissuto, dalle preferenze personali, etc, e ragionare sul fatto che solo le “mezze stagioni” sono quelle che magari possono essere più favorevoli in Italia che altrove. Ma basta un anticiclone per sbalzare tutte queste macchinazioni, e capita il giorno in cui a Milano piove a dirotto mentre ad Edimburgo c’è una giornata di sole bellissima, no? 😉

foto by Lululaplap©

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