Single income family e sussidio di disoccupazione in Israele

Vi ricordate Francesca che ci parlava della fiorente industria della startup in Israele, dove abita?

Qualche giorno fa ha mandato una newsletter che vi riporto in parte. (A proposito, se volete imparare a scriverne di efficaci, ecco un articolo scritto da Enrica Crivello, collaboratrice proprio del portale fondato da Francesca.)

 

Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare

[…]

L’ultima emergenza si chiama “single income family” ovvero famiglia in cui entra un solo stipendio perché mio marito è stato licenziato dal posto in cui lavorava da un anno e mezzo.

Tutto normale: qui il mercato del lavoro non è ingabbiato da leggi e sindacati come in Italia, è molto fluido e la possibilità di licenziare in qualsiasi momento non fa sì che aumenti il numero di disoccupati, anzi! Ci sono 8 mesi di sussidio e tanti ne approfittano per rivedere la propria formazione professionale, quindi di solito il rientro sul lavoro è caratterizzato dalla crescita, anche economica.

Insomma niente di umiliante, spaventevole o preoccupante.

Però comunque vuol dire per qualche mese entrare in modalità sopravvivenza: come facciamo?

Così:

e prosegue con una serie di consigli su come gestire il budget familiare.

Questo per dire com’è la situazione in Israele, ma credo di non sbagliare, anche nei paesi anglosassoni.

Qui in Italia cos’hai se sei licenziato, visto che non ci sono contratti a tempo indeterminato e quindi zero tutele? Solo un bel calcio … e via -_-

Sbaglio?

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