Questo è uno di quegli argomenti da panico, che ho sempre temuto insieme al parto, l’allattamento, i pannolini e compagnia bella. Uno di quegli argomenti che…”eh vedrai quando ti toccherà lo svezzamento: pappine, strilli, urla, esaurimento nervoso…”. Devo dire che ero bella che impanicata prima di conoscere Gloria e Andrea che ho incrociato per aiutarli nel loro sito autosvezzamento.it. Mi sono appassionata ed incuriosita come ad ogni mio progetto web, ed ho scoperto un mondo…così banale, così semplice, eppure andato “fuori moda”…
Svezzamento significa svezzare, “togliere il vizio” (!!!) come se nutrirsi al seno (o al biberon) sia un vizio a 6 mesi! L’operazione però implica un verbo transitivo: svezzare. Io madre/padre, svezzo te, figlio.
Autosvezzar(si) è un verbo inventato per sostituire il primo. Ma la corretta dicitura è “ALIMENTAZIONE COMPLEMENTARE A RICHIESTA”. Complementare al latte. AUTOsvezzamento ad indicare che il bambino si nutre “da solo”. Ecco, lo sento montare il panico nelle neomamme: come DA SOLO?! Ma cosa, come?? Non è compito mio né ho voglia ora di spiegarlo, anche perché ci sono fior di pediatri che sanno farlo, fatto sta che un approccio di sana curiosità verso il cibo è meglio di una costrizione subita con cucchiaiate di sbobba insapore e maleodorante.
E mia figlia, che ha ora tre anni e mezzo, è una bambina che mangia di tutto e che mangia le temutissime verdure. Broccoli, fagiolini, cavolfiore, cavolini di Bruxelles, spinaci, fagiolini….cetrioli crudi e peperoni crudi…e sicuramente ho dimenticato qualcosa, mentre non ama le carote cotte (ma crude sì). In vacanza ha mangiato risotto ai frutti di mare, risotto radicchio e salsiccia, pasta ai quattro formaggi, pasta broccoli e speck, persino la crema di asparagi con la scarpetta di pane!! Sisì, mi sto vantando, lasciatemelo fare!!
Insomma, ogni bimbo ha le sue preferenze, ma se il pranzo e la cena non sono vissuti come un’angoscia, un dovere, una forzatura ma un momento di condivisione e di piacevole necessità (ho fame, quindi mangio), tutte queste angosce dello svezzamento non avranno modo di esistere. A mio avviso poi non ha senso dare le pappine dai 6 agli 8 mesi se poi devi fare un ulteriore svezzamento per portarli a mangiare i cibi solidi entro i 12 mesi. Ogni bimbo ha i suoi tempi, e con l’alimentazione complementare a richiesta hanno tutto il tempo di imparare a mangiare i solidi. E giusto per precisare, mia figlia non è mai stata sottopeso, anzi!
Io vi lascio con questi due libri, poi valutate voi…buona lettura!
Io mi svezzo da solo! – di Lucio Piermarini
Autosvezzamento per tutti: Cos’è e perché è davvero per tutti. – Andrea Re